La legge di Bilancio 2022 ha prorogato il bonus del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, ma con qualche modifica. Il limite di spesa previsto è di 10 mila euro, con un recupero di 5 mila euro in dieci anni. Bonus elettredomestici: scopriamo insieme come funziona, come richiederlo e per quali beni può essere utilizzato.
Innanzitutto, il bonus può essere richiesto solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato non prima del 1° gennaio 2021. La data di avvio può essere provata da eventuali abilitazioni amministrative o dalle comunicazioni richieste dalle norme edilizie, ma anche dalla comunicazione preventiva all’Asl. Nel caso di lavori per i quali non siano necessarie questo tipo di comunicazioni o titoli abitativi, può avere valenza una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
Quali elettrodomestici si possono acquistare col bonus
Sono due gli aspetti da tenere in considerazione: il primo riguarda gli interventi finalizzati al risparmio energetico, per i quali si usufruisce già della detrazione del 65% (ecobonus), che escludono dal diritto di richiedere il bonus mobili ed elettrodomestici. Il secondo elemento a cui prestare attenzione è la nuova etichettatura degli elettrodomestici. Il sistema di classificazione è cambiato ed è in vigore dal 1° marzo 2021, in linea con le normative imposte dell’UE. Nella nuova etichettatura non ci sono più i valori superiori alla A (A+, A++, A+++) e la classificazione va dalla A alla G.
Quelli che rientrano nell’agevolazione sono i grandi elettrodomestici, i quali dovranno anche rispondere ad una specifica classe energetica. Quest’ultima non deve essere inferiore alla A per quando riguarda i forni; alla E per lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie; alla F per frigoriferi e congelatori.
Quali documenti bisogna presentare per ottenere il bonus elettrodomestici
Per ottenere il bonus, occorre innanzitutto pagare con bonifico o carta di debito o credito.
Non è consentito pagare con assegni bancari e contanti. La detrazione è ammessa anche se i beni vengono acquistati a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità sopracitate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento.
I documenti da conservare sono l’attestazione del pagamento, le fatture di acquisto dei beni e lo scontrino riportante il codice fiscale dell’acquirente (insieme alla natura, alla qualità e alla quantità dei beni acquistati).